Rarissimo esempio di statuaria bronzea greca del IV secolo a.C., con influssi prassitelici e scopadei, ritrovato nel marzo del 1998 da un peschereccio mazarese nel Canale di Sicilia, su un fondale di circa 500 metri. Rappresenta un giovane satiro dalle orecchie aguzze, facente parte del corteo orgiastico che accompagnava il dio del vino Dioniso; è in atteggiamento di danza vorticosa, con la gamba sinistra sollevata, il busto ruotato e le braccia distese. La testa, abbandonata all'indietro fin quasi a toccare le spalle, offre i capelli al vento in ciocche e fa ritenere che il danzatore sia vicino al delirio. Nella mano sinistra teneva un calice, inclinato perché vuoto del vino, nella destra stringeva la canna del tirso.