Questa riserva, gestita dal WWF, ha un'estensione di quasi mille ettari e include ancora oggi alcune proprietà private, dove viene svolta la millenaria attività di coltivazione e produzione del sale, da alcune imprese locali. Furono i fenici a capire per primi che la posizione e il clima di questo territorio lo avrebbero reso adatto alla coltivazione del sale. La vista suggestiva delle saline, il cui colore cambia dall'alba al tramonto rendendo ogni loro visita unica, è costellata da silenziosi mulini a vento, precedentemente utilizzati sia per il pompaggio di acqua salata da una vasca all'altra sia per la macinazione del sale. Questa riserva ospita la calendula maritima, una pianta perenne diffusa solo in questo tratto costiero. Il WWF analizza da questa postazione le rotte migratorie da e verso l'Africa di alcune specie di uccelli, quali il fenicottero, l'airone bianco maggiore, il gabbiano roseo, i cavaliere d'Italia e il martin pescatore, ormai divenuti simboli della riserva stessa. Nei mesi estivi è ancor possibile assistere alla raccolta manuale del sale.